Ipertensione e Alimentazione

L'ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall'elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta. E' una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino altre malattie cardiovascolari (come angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale). Per questo, è importante individuarla e curarla: per prevenire i danni che può provocare.

Quali fattori predispongono le persone a questa condizione?

  • Familiarità: la presenza, in famiglia, di soggetti ipertesi aumenta la probabilità che un paziente sviluppi ipertensione arteriosa.
  • Età: la pressione arteriosa aumenta con l'avanzare dell'età, per effetto dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi (che, invecchiando, diventano più rigidi).
  • Sovrappeso e obesità.
  • Diabete: questa condizione, grave e assai diffusa tra la popolazione adulta, si associa spessissimo ad un incremento della pressione arteriosa, aumentando in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Fumo.
  • Disequilibrio di sodio e potassio: mangiare cibi troppo salati ed, in generale, una dieta troppo ricca di sodio o troppo povera di potassio, possono contribuire a determinare l'ipertensione arteriosa.
  • Alcool.
  • Stress: lo stress (fisico ed emotivo) contribuisce al mantenimento di valori di pressione più alti. 

Fondamentale, per aiutare il controllo della pressione, oltre alla terapia farmacologica prescritta dal medico curante (ed eventualmente concordata con lo specialista) è l'alimentazione: sana, bilanciata, varia, con un ridotto apporto di sale e di alimenti ricchi di sodio. L'introito di sodio nella dieta quotidiana non è rappresentato soltanto dal sale da cucina aggiunto alle pietanze, ma proviene soprattutto dai quantitativi nascosti nei prodotti industriali e nei cibi artigianali. Occorre fare attenzione a tutte le altre sostanze che contengono sodio, celate sotto il nome di glutammato di sodio (principale ingrediente dei dadi da brodo), benzoato di sodio (presente nelle salse, nei condimenti e nelle margarine), citrato di sodio (usato per esaltare il sapore nei dolci, gelatine e in alcune bevande).

Alcuni consigli per controllare l'apporto di sodio:

  • Usare spezie ed aromi, al posto del sale, per insaporire le pietanze.
  • Limitare gli alimenti conservati in scatola.
  • Non eccedere le porzioni e la frequenza di pietanze ricche di sodio.
  • Limitare il consumo di condimenti ad alto quantitativo di sodio
  • Leggere le etichette nutrizionali: preferire i prodotti che indicano in etichetta la quantità di sodio. Si definisce 'a basso tenore in sodio' un alimento che non ecceda 120 mg di sodio/100 gr. 

Per ridurre i valori pressori è importante un maggior apporto nella dieta di potassio e calcio attraverso:

  • il consumo quotidiano di tre porzioni di frutta e di almeno due porzioni di verdura 
  • Il consumo da due a quattro volte la settimana di legumi come pietanza. Oltre al potassio hanno anche un buon tenore in calcio.
  • L'assunzione di almeno una tazza al giorno di latte o di un vasetto di yogurt.

E' inoltre fondamentale seguire anche uno stile di vita sano che preveda il controllo del peso, l'astensione da fumo e da alcool e l'attività fisica.

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