Artrite Reumatoide e Alimentazione


L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica, che colpisce le articolazioni e riguarda circa l'1% della popolazione. La componente autoimmune di questa patologia fa sì che il sistema immunitario attacchi l'organismo, in particolare le strutture osteo-articolari. E' una malattia multifattoriale, che dipende da genetica, ambiente e stile di vita.

Artrite reumatoide: alimentazione contro i sintomi

Un'alimentazione scorretta può esacerbare i sintomi e la rigidità articolare. Inoltre chi ha l'artrite reumatoide spesso presenta una condizione di stress ossidativo, cioè uno sbilanciamento tra il rilascio di molecole reattive, ossidanti e la barriera antiossidante. Quest'ultima deriva sia da una produzione endogena che dall'introduzione esterna di alimenti antiossidanti attraverso l'alimentazione. Lo stress ossidativo è correlato allo stato infiammatorio e provoca il danneggiamento delle membrane, delle proteine e del DNA cellulari.

Una condizione di sovrappeso o di obesità riduce la possibilità di andare incontro alla remissione dei sintomi e aumenta lo stato infiammatorio. Infatti chi ha l'artrite reumatoide ed è in sovrappeso tende a soffrire di più di dolori articolari. Pertanto è opportuno rivolgersi ad uno specialista al fine di raggiungere e mantenere nel tempo un peso salutare.

In generale si consiglia di evitare le bevande zuccherate, i soft drinks, l'eccesso di succhi di frutta, i formaggi stagionati, la carne rossa e conservata, i salumi, i cibi fritti e il pesce conservato. I pazienti colpiti da artrite reumatoide dovrebbero seguire una dieta mediterranea anti-infiammatoria. Dunque è importante prediligere olio extravergine di oliva, cereali integrali, frutta e verdura (fresche e di stagione), pesce azzurro e carne bianca.

Artrite Reumatoide e Microbiota

In condizioni fisiologiche il microbiota e l'individuo sono in rapporto di simbiosi: il microbiota aiuta l'ospite a digerire carboidrati, a sintetizzare vitamine, a prevenire la colonizzazione di batteri patogeni ed a sviluppare il tessuto linfoide gastrointestinale (GALT), coinvolto nelle difese immunitarie; contemporaneamente l'individuo offre i nutrienti necessari alla sopravvivenza del microbiota.
Se questa relazione viene compromessa, il microbiota contribuisce allo sviluppo di malattie autoimmuni, mediante alterazione della barriera intestinale, infiammazione e interazione tra batteri intestinali e cellule immunitarie.

Tale alterazione del microbiota è stata associata a diverse patologie autoimmuni, tra cui proprio l'artrite reumatoide: quindi se, a causa di un'alimentazione sbagliata, l'equilibrio del microbiota viene meno, al suo interno aumentano quelle specie che producono sostanze pro-infiammatorie, orientando il sistema immunitario, se c'è già una predisposizione genetica, ad armarsi contro l'organismo stesso.


In conclusione la terapia nutrizionale nei pazienti affetti da artrite reumatoide contribuisce a migliorare la risposta dell'organismo nei confronti del processo infiammatorio e a facilitare il recupero della funzionalità articolare.


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